Ottime notizie per i percettori dell’Assegno Unico. Una maggiorazione aumenterà per tutti, vediamo qual è la cifra raggiunta.
Saranno circa 6 milioni i nuclei familiari interessati dagli aumenti dell’Assegno Unico previsti per il mese di ottobre. Quando riceveranno il beneficio si noteranno piacevoli sorprese, scopriamo perché e chi potrà gioire.
La prestazione nota come Assegno Unico permette alle famiglie con figli a carico di ottenere una somma mensile aggiuntiva rispetto lo stipendio. L’importo varia in base all’ISEE al fine di sostenere principalmente i nuclei con minore reddito. Si va da un minimo di 57 euro ad un massimo di 199 euro per ogni figlio a carico. In più ci sono le maggiorazioni che permettono di incrementare ulteriormente la somma percepita.
Ricordiamo che gli interessati devono inviare domanda all’INPS di erogazione dell’Assegno Unico. I versamenti inizieranno il mese successivo all’inoltro della domanda senza più necessità di rinnovo della richiesta. L’unica condizione è comunicare ogni qualsiasi variazione avvenga nel nucleo familiare tale da comportare un diverso valore della prestazione. Il primo mese i soldi si riceveranno l’ultima settimana, dal secondo in poi dal giorno 16 al 18 del mese in corso.
Nel 2024 hanno ricevuto l’Assegno Unico 6.219,848 nuclei familiari per 9.854,566 figli. L’importo erogato in totale è di 11,5 miliardi di euro. Oltre la cifra base si aggiungono le maggiorazioni per ogni figlio successivo al secondo (96,90 euro con ISEE sotto i 17.090,61 euro fino a 17,10 euro con ISEE oltre i 45.574,96 euro), per ogni figlio di età inferiore ad un anno (incremento del 50% fino al compimento di un anno), per i nuclei con tre o più figli (incremento del 50% per ogni figlio di età compresa tra uno e tre anni), per ogni figlio disabile fino al compimento dei 21 anni (l’importo varia in base alla gravità della disabilità, da 119.60 ero a 91,20 euro).
Altri motivi di maggiorazione sono la presenza di minimo quattro figli, entrambi i genitori lavoratori (da 34,10 euro con ISEE sotto i 17.090,61 euro a 0,10 euro con ISEE tra 45.347,10 euro e 45.461,02 euro) e una madre di età inferiore ai 21 anni (aumento di 22,80 euro per ogni figlio. Un’ulteriore maggiorazione di 30 euro è prevista per i figli minori di genitori entrambi con reddito da lavoro e ISEE entro i 15 mila euro. Questa stessa maggiorazione è concessa all’unico genitore lavoratore se l’altro è deceduto per un periodo massimo di 5 anni successivi l’evento. Si tratta di una novità introdotta dal DL 4 maggio 2023 numero 48 che vale solo nel periodo di godimento dell’assegno (articolo 4 comma 8).
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